Hana Havlová nasce nel giugno del 1949 e cresce come figlia unica a Kutná Hora (Boemia centrale). Suo padre è stato un perito giudiziario e un avvocato, sua madre ha lavorato gran parte della sua vita nell’agenzia di viaggi Čedok. Permettendo alla figlia di studiare le lingue straniere e di portare avanti diversi hobby (musica, religione, ecc.), i genitori di Hana hanno contribuito positivamente alla costruzione di un valido background utile alla sua formazione intellettuale. Dopo il diploma presso il liceo classico di Kutná Hora, Hana prosegue gli studi presso l’Università di Economia di Praga, laureandosi nel 1972 in commercio estero. Poco dopo, inizia a lavorare come consulente presso la Rapid Foreign Trade Agency, dove è impiegata fino al 1989 (negli ultimi anni assume l’incarico di portavoce nel dipartimento PR). Durante la sua carriera, partecipa alla preparazione di varie mostre straniere che hanno lo scopo di promuovere prodotti e servizi cecoslovacchi, cosa che le è stata resa possibile, nonostante non fosse un membro del Partito comunista cecoslovacco e nonostante si rifiutasse di cooperare con l’amministrazione dell’intelligence dell’esercito popolare cecoslovacco. Anche durante il cosiddetto periodo di “normalizzazione”, intrattenne relazioni con il mondo occidentale (la “normalizzazione” fu essenzialmente l’atipico periodo che seguì alla soppressione dei tentativi di riforma del 1968 e alle invasioni delle truppe del Patto di Varsavia in Cecoslovacchia nell’agosto 1968). Dopo il 1989, si è dedicata ai viaggi, alla diplomazia economica e al servizio civile (anche, ad esempio, nelle strutture della NATO). È vedova e ha una figlia