Birgit Hossner (Oelde, regione della Renania Settentrionale-Vestfalia, 1953) ha insegnato lingua tedesca nelle scuole superiori della città di Bologna. Laureata in lingue e letterature straniere (con una specializzazione in francese e italiano) a Heidelberg, ha cominciato a frequentare l’Italia – Roma e Bologna in particolare – fin dalla fine degli anni Settanta. Dopo alcuni soggiorni di studio e di lavoro, ha deciso di restare. Cresciuta negli ambienti della sinistra extraparlamentare della Germania Ovest, ha continuato a coltivare il suo impegno politico anche nella “rossa” Bologna degli anni Ottanta, Novanta e Duemila. Ha sempre mantenuto un forte legame affettivo e culturale con la Germania. In questa intervista ricorda come il suo compleanno – il 13 agosto – cada nel giorno della costruzione del Muro di Berlino. Le “divisioni” fisiche, politiche ed emotive generate dall’esistenza del Muro non le hanno mai impedito di guardare all’esperienza della Germania Est con occhi privi di pregiudizio, estraneità o acritico consenso. La riflessione sull’eredità di quel Muro costituisce per Birgit Hossner un esercizio di memoria – personale e collettiva – appassionante e anti-retorico.
Intervista condotta da Roberto Ventresca