Achille Occhetto (Torino, 1936) è stato l’ultimo segretario generale del Partito comunista italiano (Pci). All’indomani della caduta del Muro di Berlino, Occhetto si fece promotore della cosiddetta “svolta della Bolognina”, che implicò – non senza strappi, polemiche e accese discussioni politiche – la conclusione dell’esperienza storica del Pci e la nascita del Partito democratico della sinistra (Pds). Negli anni Novanta e Duemila ha coniugato un’intensa attività pubblicistica a esperienze di impegno politico (come quello di parlamentare europeo tra il 2006 e il 2007) che si sono svolte al di fuori dei partiti “eredi” del Pci-Pds. Rimasto un convinto sostenitore delle ragioni della “svolta”, in questa intervista Achille Occhetto torna a discutere della caduta del Muro, della dissoluzione del blocco sovietico e dell’inquietante proliferazione di altri “muri” – diseguaglianze sociali, razzismo, xenofobia – nelle società del tempo presente.
Intervista condotta da Roberto Ventresca